Aprile - Alla scoperta di Civitella Roveto

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Aprile

UNO SGUARDO NEL PASSATO
Il 29 aprile 1863 era di passaggio nella Valle Roveto il generale La Marmora con i soldati di cavalleria.
Il 7 aprile 1946 a Civitella, uomini e donne di ogni estrazione sociale potevano esprimere liberamente, per la prima volta, attraverso il voto, la propria convinzione politica a livello nazionale e locale.
Furono esclusi dal voto coloro che avevano ricoperto cariche fasciste e si erano macchiati di “altri motivi d’indegnità
”.

SAPETE CHE…

Diversi anni fa, il mercoledì santo a sera, nella chiesa parrocchiale, le donne preparavano “Il Santo Sepolcro”, la rappresentazione della morte di Cristo, con fiori e soprattutto con “I Suppulicri”. Si tratta di vasi in cui, in precedenza, erano stati messi a germogliare semi di cicerchie, lenticchie, lupini o grano. I vasi erano tenuti al buio, il calore era fornito spesso da uno scaldino. Per Pasqua si ricoprivano di nuove foglie, tutte bianche.
Alcune sementi erano simbolicamente piantate il primo giorno di Quaresima, mentre altre, come il grano, successivamente perché crescevano più in fretta. Fra le donne del paese si scatenava una tacita gara a chi portava il vaso più ricco e più bello.
I nonni ci hanno raccontato, ancora, che aspettavano con ansia la Pasqua anche perché potevano mangiare qualcosa in più rispetto agli altri giorni! Le mamme li rendevano felici preparando fettuccine, carne, dolci tradizionali come ciambellette con olio, zucchero e vino, semi di anice, senza uova; la “pizza remenata
” fatta con latte, farina, uova, limone, rhum e canditi, chiamata così perché impastata più volte; le “tisichelle”, ciambelle all’uovo, prima lessate e poi cotte al forno.
Non mancavano e non mancano ancora oggi i “fiatuni
”: grossi panzerotti preparati con pasta all’uovo e ripieni di un composto di pecorino, uova, ricotta, parmigiano, caciotta, pepe, spennellati in superficie con tuorlo sbattuto e in fine cotti nel forno.
Il giorno di Pasqua le nostre nonne ricevevano in dono “la pupazza
” e i nonni “gliu cavalluccio”. Erano pupazzi preparati con pasta di biscotto, con l’uovo sodo in mezzo e decorati con chicchi di grano, vecce e lupini.
Molto tempo fa, il 25 aprile, all’alba, si andava in processione dalla Chiesa di San Giovanni Battista a quella della Madonna delle Grazie. Durante il tagitto si cantavano le litanie dei Santi mentre i bambini suonavano dei campanellini. Ad ogni croce o tabernacolo che si incontrava per strada veniva piantata una crocetta di cera. Una posta importante di questo percorso era il luogo in cui oggi sorge il monumento ai caduti. Anticamente qui vi era l’entrata principale del paese che segnava il confine tra il centro abitato e la campagna.

PROVERBI

• “ S(e) piove ai quattro brillanti, quaranda dì duranti
”.
Se piove il 4 del mese di aprile, pioverà per quaranta giorni di seguito.
• “S(e) n(e) ‘mpiove d’aprile n(e) s(e) rrempie né la otte i né ju barilo
”.
Se non piove in aprile non si riempie né la botte né il barile.

VOCABOLI DIALETTALI

CETTO
: presto, di primo mattino.
LESTO
: veloce.

VECCHIA FILASTROCCA

Fiocca fiocca
Maria la rocca
Tre quadrini
I na pagnotta.
Na pignata de fascioi
I tutti quandi stemo boni.


GIOCHI DEI NONNI

RICCIA

Si gioca in due o più persone, occorrono 5 sassolini.
Si procede con la conta per chi inizia il gioco.
Il primo giocatore lancia 3 sassolini con il palmo della mano, riprendendoli con il dorso.
Si passa a 4 solo se il lancio precedente si è concluso con il recupero di tutti i sassolini.
Si prosegue fino a lanciare con il palmo 5 sassolini e a riprenderli con il dorso.
Vince chi riesce ad effettuare correttamente tutti i lanci.

CONSIGLI DELLA NONNA

I MIRACOLI DEL SALE
Sul marmo si può passare un sacchetto di tela pieno di sale fino. Già dalla seconda passata vedrete l’effetto brillante che migliorerà di volta in volta. Garantito!

UN’ANTICA RICETTA

MACCARUNI CON VANGIALO
(guanciale) e PUCURINO (pecorino)
Scaldare un cucchiaio di strutto in un tegame, unire il guanciale tagliato a dadini e farlo rosolare.
Con questo sughetto, con una bella macinata di pepe e col pecorino grattuggiato condire i maccheroni ammassati precedentemente. Naturalmente a mano, senza macchina per la pasta!

Realizzato dalla Classe Quinta della Scuola Elementare “R. RIPANDELLI” di Civitella Roveto nell'anno scolastico 2003-2004.
Insegnante: Maria Teresa Alfano
Alunni: Edoardo Alfano, Veronica Corradi, Antonio De Filippis, Marta Fabiani, Sanid Izeti, Eliana Mariani, Fernando Morelli, Raffaele Morelli, Valerio Renzi, Simone Sabatini, Vittoria Sauli, Valerio Tolli.

 
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